Aoraki

Durante il Velo, oltre ad Altesia, anche il piccolo villaggio di Aoraki sulle sponde del lago della Quiete sopravvisse: un potere purificante ignoto tenne ben lontano il Velo dalle sue sponde.

Sfortuna vuole che Kirene scoprì che l’acqua del Lago purificava anche gli Orrori kireniani, permettendogli di acquisire consapevolezza e intelligenza. Per questo Kirene soggiogò il Villaggio di Aoraki rendendo schiavi gli abitanti, costretti a servire e riverire Kirene fornendo acqua sempre pronta all’uso.


Dopo l’assedio di Nadiya, qualche villico scoprì i Cinque Regni e si interessò a loro.

A Castel Canto del Corvo la richiesta di aiuto di Khala, una Aoraki, chiuse il cerchio: la conoscenza con i Cinque Regni portò Kirene a indicare gli abitanti di quel Villaggio come traditori.

Mentre gli Eroi accorrevano al Lago della Quiete, Kirene sterminò la maggior parte degli Aoraki per questa colpa: ma non tutti. Il Sacrificio di un Villico, Izmail Momoa, riaccese ciò che era custodito nel Lago: Odana, la Reliquia di Azael, con la sua luce distrusse i Kireniani vicini e mantenne lontani tutti gli altri.

La reliquia era la motivazione per cui l’acqua purificava le menti ottenebrate dal Velo.


Gli Eroi giunsero in un’area poco abitata, tra Aroaki nascosti e la Reliquia pulsante sulla superficie del Lago. La certezza era una sola: Kirene lontana.

All’arrivo, la prima sorpresa: la presenza dei Traditori dei Cinque Regni, coloro che caduti nella battaglia contro Norgar tornarono alla ricerca di Reliquie per una motivazione ignota.


Le due giornate al Villaggio trascorrono con i Traditori spina nel fianco per il recupero di Odana.

Passano le ore e si intrecciano le prove che la stessa Odana pone per scegliere il possessore: i Traditori contro gli Eroi.

Tra la divisione dei Villici e i marchiati dei Traditori, persone vive mentalmente controllate, giunge la nottata di speranza: alla Luce di Odana perde la vita il Traditore di Noctua, lo Scorpione, indebolito dal sacrificio di alcuni Eroi e colpito con forza mortale.


La resa dei conti giunge nel secondo giorno: dopo aver pacificato le rivalità nel Villaggio Aoraki, l’ultima prova di accesso alla Reliquia è persa, la controversia finisce in parità e Odana, spenta, torna nelle profondità del Lago.


Senza più barriera, la porta per il Villaggio è aperta, e Kirene la valica.

In testa Solon, comandante di Rocca Zelos, la terribile prigione, un luogo di disperazione, seguito da un piccolo drappello di soldati e dalle sue Furie, le guardiane di Rocca Zelos.


L’attacco è devastante. Circa un centinaio di Eroi sono abbattuti e messi in catene, destinazione: Rocca Zelos.

Un terzo dei presenti è salvo, libero. I sopravvissuti si ritirano per ri-organizzarsi.