Il cammino dei giusti

Dalla comunità di sopravvissuti di Liveris arriva una richiesta: recarsi nell’isola di Atronach e recuperare per loro la reliquia maggiore della giustizia, l’anello Nilin, prima che uno dei generali di Taasar possa metterci le mani sopra. Gli eroi accettano e sfruttano le conoscenze dei portali degli alleati per raggiungere in qualche settimana la misteriosa isola.

Raggiungono quindi il tempio ancestrale di Erimar, edificato sul fianco di un vulcano in procinto di eruttare. Questo è per tradizione il segno del momento in cui deve cambiare il sovrano, scelto con una prova che richiede agli aspiranti di recuperare delle gemme nella zona del tempio, il tutto sotto la supervisione dei tre saggi custodi del tempio stesso.

Gli eroi si trovano quindi ad aiutare le due aspiranti sovrane nel recupero di queste gemme, e al contempo si impegnano a risolvere le prove del tempio necessarie per accedere al reliquiario di Nilin.

Xetras, generale di Taasar, non tarda a mostrarsi, proponendo una inaccettabile resa e sparendo poi oltre la soglia che conduce alle grotte sotterranee dove il futuro sovrano è solito compiere il Rito dei Ghiacci, volto a placare il vulcano e la bestia mitologica scagliata secoli addietro da un loro eroe locale.

Gli eroi riescono senza difficoltà a concordare le prove da sostenere per accedere al santuario, parte integrante della prova stessa, trovandosi però ad affrontare poco prima l’ attacco frontale di Xetras e del suo luogotenente Dustein. Con grosse perdite riescono a scacciare gli orrori, impossessandosi finalmente della Reliquia.

Ad aiutarli nell’impresa è giunta la Fanciulla della Gloria, guida spirituale di Liveris, che decide in seguito di elargire una benedizione in grado di incantare le armi di un piccolo gruppo di eroi prescelti, grazie ad un lungo e complesso rituale. Decide quindi di non prendere subito la reliquia richiesta, in quanto vincolata al rituale per l’elezione del sovrano dell’isola.

Il giorno seguente gli eroi fanno un accordo con Nerium, e le consegnano le gemme recuperate, ma quando questa è in procinto di addentrarsi nella grotta e placare il vulcano, Xetras esce dall’ingresso di quel luogo misterioso con una sgradita sorpresa: la bestia delle leggende è infatti in realtà un individuo legato alla fiamma, estremamente potente, di nome Calcabrina. Esso dichiara il suo odio per Filippo D. Arken, colui che decenni addietro lo ha scagliato in quel vulcano, dopodiché per rispettare il patto con Xetras, che lo ha liberato, lo aiuta a recuperare Nilin dal suo legittimo portatore.

Gli Eroi non riescono a fermarli, peccando nello sfruttare le risorse a loro disposizione e vanificando il sacrificio eroico di alcuni di loro. Si trovano così privati di una reliquia e con un misterioso e potente nuovo nemico che si dilegua giurando vendetta contro Filippo di Arken.

Il regno è comunque salvo, guidato da una nuova sovrana che decide di rispettare i patti stretti con gli eroi consegnando le tre reliquie minori in loro possesso e assistendo gli altesiani nel loro ritorno a casa.