Istinto

Dopo la minaccia di Gherard e del Legato nel quartiere abbandonato di Malverna e la loro scomparsa con una nuova arma, gli Eroi vengono convocati nel regno di Odom Rak per assistere all’elezione del nuovo Sciamano a capo del popolo e per risolvere il grave problema che gli agglomerati Ejinath stanno provocando alla Foresta, e precisamente nel Cuore al centro di essa.

Una volta raggiunto il luogo prescelto per l’elezione, i Regni esterni vengono invitati a scegliere uno Spirito a cui legarsi per l’intera durata della loro permanenza, facendo sì che non vengano attaccati dalle forze che infuriano all'interno dei confini di Odom Rak.

Quando il fuoco viene acceso da quella che si palesa come Myria, la Voce dei Lupi Oscuri e apparentemente Voce dello Spirito del Lupo Ancestrale, permettendo così ad alcuni Odom Rak dotati di connessione con gli Spiriti di candidarsi, una figura inaspettata si fa largo tra la folla, reclamando il titolo a gran voce: Lannagor, legata in qualche modo allo Spirito del Serpente, la responsabile della scomparsa di Aenurin, ai tempi di Castel Zefiro e Grinfia.

Dopo un’iniziale sorpresa, pochi si sentono altrettanto degni di provare a percorrere una strada così impervia, più unico che raro il tentativo di un Eroe che Feor stesso rifiuterà con furiosissimo sdegno.

Nonostante le proteste di molti, però, i candidati e i loro seguaci diventano intoccabili, pena l’ira degli Spiriti, e così cominciano le prove, proclamate con veemenza dagli Odom Rak posseduti da Feor stesso, il Lupo Ancestrale.

Serpenti, Lupi, Orsi, Linci e Falchi si sfidano in prove che spaziano dalla magia, all’intelligenza, alla corsa, al combattimento, il tutto mentre gli Eroi tentano, uniti, di riportare alla ragione le Voci di Falco, Lupo e Orso, impazziti e resi ferali dalla foresta stessa, per tentare di proteggersi dalla mancanza di un capo e protettore.

Piano piano riescono a liberare le menti delle Voci e ad istituire finalmente una nuova Voce della Lince, posto vacante dalla scomparsa di Calrado mesi prima. Man mano che questi tornano in sé, si candidano a loro volta per il ruolo di Sciamano.

Con l’aiuto degli altri Regni, gli Odom Rak vengono a scoprire che Aenurin non è morto, ma si ritrova prigioniero di Feor stesso, nel terreno di un albero sacro nella foresta, in attesa della nuova elezione, per donare involontariamente tutto il proprio potere nel passaggio di consegne, per poi morire.

Gli Eroi si impegnano quindi a recuperare i pezzi della maschera dello Sciamano, simbolo del suo potere, dopo che Feor era stato convinto ad accettare tale atto per perdonare Aenurin del suo comportamento poco obiettivo nei confronti di Grinfia.

Ritrovati quasi tutti i pezzi e avendo affrontato diverse prove con risultati più o meno soddisfacenti, gli Eroi si preparano all’elezione.

Un ultimo sacrificio per la ricongiunzione dei pezzi della maschera e Aenurin ritorna vivo e vegeto a camminare sulla terra.

L’elezione attraverso le prove è combattuta fino all’ultimo, ma il contributo degli Eroi dei Regni è decisivo: Aenurin viene eletto nuovamente al ruolo di Sciamano e, come primo atto del suo nuovo mandato, bandisce Lannagor dalle terre di Odom Rak.

Quando finalmente la questione si conclude, gli Eroi possono accedere al Cuore, dovendo tuttavia affrontare una nefasta sorpresa: nel corso del tempo, le piante Ejinath sono entrate in contatto con diverse personalità dei Regni, e le loro copie messe a guardia dell’agglomerato principale.

Dopo uno scontro cruento, l’aiuto dei Regni ed il sacrificio finale di Grinfia, finalmente la Foresta viene liberata da questo problema, rallentando così l’azione di Gherard e del Legato suo schiavo.

Tuttavia, ancora non si hanno sue notizie, o informazioni di dove potrebbe essere andato…