Le Corone dei Re

Alcuni rapporti dei delegati di Liveris riferiscono ai Regni che Taasar, entità assai potente che si è rivelata essere dietro agli avvenimenti funesti che hanno colpito Altesia negli ultimi anni, sta muovendo le sue forze verso Nord. Probabilmente la sua mira è indirizzata alle Reliquie, mettendo quindi in pericolo soprattutto i Regni di Dunamis e di Noctua. L’esercito dunamita non è presente in città, in quanto ingaggiato da Re Morded per una spedizione per recuperare Ladenor. Per questo motivo, i Regni decidono di offrire a Dunamis protezione, ma il Camerlengo, attualmente a capo per l’assenza momentanea del Re, non gradisce che eserciti stranieri stazionino in città. Si decide comunque di mandare a Dunamia l’armata degli Eroi, per garantire al Regno una difesa trasversale, mentre l’esercito regio ha il tempo di rientrare alla cittadella.

Gli Eroi vengono quindi mandati a Dunamis, mentre non si hanno ancora notizie della crociata di Morded.

A Dunamia, l’armata viene indirizzata alla difesa del Santuario delle Reliquie, il luogo più prezioso in città e obiettivo probabile di Taasar. Proprio qui, difatti, arriva il primo massiccio attacco di due dei suoi generali, ovvero la Sciamana del Serpente Lannagor e il Capoclan Barbaro Gul Hamoth, alla guida dei rispettivi eserciti. Il loro attacco mette seriamente a repentaglio le difese del Santuario, tanto che Padre Avram, chiedendo la protezione degli Eroi, esegue un rituale che sposta il Santuario su un semipiano con l’intento di sottrarlo alle mire dei generali. Dovendo completare e realizzare il rituale durante le fasi concitate dell’attacco, esso non è privo di punti deboli anche per la scarsa difesa apportata dagli eroi durante la funzione.

I due generali, non potendo quindi più prendere fisicamente le Reliquie, si ritirano mantenendo l’assedio sul luogo e su tutta Dunamia. Questa ritirata tattica fornisce a Lannagor la possibilità di eseguire un contro rituale tale da sfruttare i punti deboli del rituale di Padre Avram: riesce infatti periodicamente ad aprire dei passaggi temporanei verso il Santuario situato nel semipiano ed a farvi accedere i suoi armati con l’intento di recuperare le Reliquie. Gli Eroi, una volta venuti a conoscenza di tale strategia, si adoperano per far fronte a questo nuovo attacco: quando Lannagor apre i varchi per permettere ai suoi di recarsi sul semipiano, anche gli Eroi vi entrano e ivi combattono contro i nemici per difendere le Reliquie.

Nel frattempo, l’assedio continua e gli eserciti di Lannagor e Gul Hamoth mettono in atto diversi tipi di offensive. Gli Eroi devono quindi adoperarsi per fortificare il luogo, potenziando le difese già presenti, riparando quelle che man mano vengono danneggiate dagli assalti e realizzandone di nuove. Inoltre, gruppi scelti tra gli Eroi effettuano alcune piccole incursioni nell’accampamento avversario per reperire informazioni sui loro piani ed attuare specifici sabotaggi che aiutino a spezzare l’assedio o ad alleggerire le pressione dello stesso e delle varie offensive.

Durante la sera giunge tra le file degli Eroi una notizia funesta che annuncia la morte di Re Morded, subito succeduta dalla notizia che il Camerlengo ha deciso di nominare come nuovo Re di Dunamis Goltana. Poco tempo dopo fa la sua comparsa il Generale Eliah, che aveva preso parte alla spedizione con l’esercito e che conferma l’avvenuta morte del Re riportandone ulteriori dettagli: Mordred si è eroicamente sacrificato attaccando personalmente Lannagor e Gul Hamoth, riuscendo così a spezzare l’assedio e permettendo all’esercito di Dunamis di spingere gli assedianti in una piccola zona della città. Nel frattempo, Goltana e il Camerlengo, una volta fallito il loro piano e compresa la situazione, fuggono da Dunamis.

Dunamia è ancora sotto attacco, ma la fine dell’assedio consente alle delegazioni delle popolazioni viventi fuori dalla Valle di raggiungere gli Eroi e continuare od iniziare con loro delle trattative.

Il giorno successivo si apre con l’incoronazione del generale Eliah a Re di Dunamis, ora in avanti conosciuto come Re Eliah il Giusto. Con l’esercito di nuovo a difesa della città e gli altri eserciti in arrivo, Padre Avram disattiva il rituale e riporta il Santuario fisicamente al suo luogo di appartenenza, così da interrompere le incursioni di Lannagor sul semipiano.

Giungono a Dunamia anche i Capi Fazione, per discutere con gli Eroi della situazione e per prospettare insieme la prossima loro missione viste le diverse richieste d’aiuto provenienti dalle popolazioni fuori Altesia e perché convocati dal celebre Filippo di Arken, che ha fatto la sua apparizione tra gli Eroi.

Come ultima sortita Lannagor e Gul Hamoth attaccano il Santuario accompagnati dalla proiezione di Taasar, che si rivela estremamente potente. I Capi Fazione decidono quindi di officiare un rituale per interrompere la proiezione a distanza operata da Taasar, chiedendo agli Eroi di adoperarsi per la loro difesa il tempo necessario alla realizzazione dello stesso. Gli Eroi combattono strenuamente contro gli eserciti nemici e riescono a difendere il rituale che, una volta completato, termina la proiezione. Mentre Taasar minaccia che gli scontri non sono ancora conclusi, Lannagor e Gul Hamoth non possono che ordinare sconfitti la ritirata: la città di Dunamia e le Reliquie sono in salvo.