Senza Fiato

Nei cunicoli sotto Malverna sfruttati dal Legato degli Ejinath in un precedente attacco, dopo mesi dall’ultimo scontro iniziano a sentirsi strani rumori e movimenti.
I regnanti di Noctua ed Erendia si offrono per inviare una spedizione congiunta con lo scopo di controllare che nulla stia minacciando nuovamente la città sede della Corporazioni.

Dopo diversi giorni inizia una caccia ad un essere misterioso che sembra essere stato in grado di assimilare parti del potere del Sangue e del Genio, risultando impossibile da abbattere.

Una volta che l’essere riesce ad arrivare in superficie, i due regni decidono di imbastire un potente sistema arcano in gradi di isolarlo in un quartiere abbandonato della città. Per farlo sfruttano anche un rituale costruito su nove fulcri di contenimento.
Pochi giorni dopo fa irruzione sul campo il traditore di Dunamis Gherard, apparentemente diventato un Ejinath, assieme al misterioso Legato.  

Tentano di soggiogare la creatura, ma non riuscendoci, decidono di sfruttare e corrompere il sistema di contenimento per trasformare lentamente l’essere in una sorta di Ejinath, in modo da poterlo controllare più facilmente.
Gli eroi vengono quindi chiamati in soccorso dai cinque regni, e devono come prima cosa riattivare il laboratorio in cui è stato costruito il meccanismo di contenimento. Una volta messi in funzione i macchinari possono finalmente incantare delle chiavi di attivazione necessarie allo spegnimento dei fulcri. A complicare il tutto, degli abominevoli agglomerati di piante ejinath contaminate dai residui della creatura iniziano a inglobare nel terreno ogni creatura che gli capiti a tiro, usandone poi “l’impronta” per generare delle sorte di cloni inviate a distruggere i fulcri e liberare così l’essere.

Il legato sfrutta anche questa anomalia per far si che questi “cloni”, con le loro energia e materia, vadano a potenziare il processo di ejinizzazione una volta entrate a contatto a sufficienza con i fulcri.

Al calar del sole, dopo mesi di minacce e sfide, il devoto di Traxis Jonah si palesa rivelando di voler utilizzare la Lancia del Crepuscolo, strappata dal cadavere della Somma sacerdotessa Beatrice, per entrare nel sacro luogo in un ultimo tentativo di riportare Traxis all’esistenza. La Lancia viene però spezzata durante questa impresa e solo un frammento resta in mano degli Eroi. Lo stesso Crepuscolo sembra andare in frantumi sebbene nei suoi residui Jonah decide di Consacrarsi diventando una nuova reliquia del dio della Guerra.

Si dice che ora una traccia della presenza del Dio sia da allora nuovamente percepibile nei suoi fedeli.

Poco prima, durante un attacco notturno degli Ejinath, Il Legato prende contatti con gli eroi per un incontro il giorno successivo, dove rivelerà di essere a tutti gli effetti uno schiavo di Gherard, tramite il potere della lancia un tempo appartenuta a Democrites. Propone agli eroi un accordo per essere liberato da tale privante condizione.

Nelle ore seguenti all’incontro, con rinnovate energie, gli eroi riescono per il rotto della cuffia a spegnere abbastanza fulcri da fermare il tentativo di Ejinizzare la creatura da parte di Gherard, che anzi viene attaccato e costretto a ripiegare nuovamente sotto i suoi feroci attacchi. Fugge quindi assieme al Legato, che aveva appena dimostrato come, grazie alle sue magie antiche e devastanti, possa essere un nemico terribile per gli tutti gli altesiani.

I seguenti tentativi degli eroi di catturare l’essere fallisce malamente, permettendo a quest'ultimo di allontanarsi magicamente dal quartiere.

Nell’inseguimento alla creatura, gli eroi riescono però a scorgere Gherard ed il Legato nell’antro dove la bestia era stata rinchiusa, impiegati in qualche strano rituale.

Le ultime parole dell’ex paladino sembrano far riferimento a una nuova arma nelle loro mani, ed alla sua volontà di colpire Altesia al suo stesso Cuore.